lunedì 2 novembre 2009

Santa Vittoria in Matenano


'Il cappellone degli innocenti'


Uno scorcio di un giardino


L'ingresso con la torre dell'orologio


uno scorcio dei vicoli del paese


Una domenica mattina di sole può essere il momento più adatto per scoprire qualcosa di nuovo e magico. Sono andato alla ricerca di un luogo antico e tradizionale, che parlasse la lingua della mia terra, delle mie esperienze e dei miei ricordi. Sulla mia strada ho trovato Santa Vittoria, un paese ancora immerso nei profumi e nei colori della vita vera, quella fatta di storie, racconti, piccoli borghi dove le persone si conoscono e si aiutano. Luoghi pieni di dignità, di forza e di coraggio.
Santa Vittoria in Matenano è un paese fondato secoli fa dai monaci Farfensi, una comunità che ebbe origine a Farfa, vicino Rieti. Sono una delle tante famiglie di monaci benedettini che hanno insegnato al nostro popolo a lavorare con dignità e pregare perché il lavoro non finisse senza un raccolto.
Gli stessi farfensi ne fecero un paese ricco e operoso. Costruirono un grande monastero, andato però distrutto nei secoli,  il 'Cappellone degli Innocenti' e la chiesa della 'Colleggiata', entrambe sul colle del Matenano che sovrasta la città.
Ma Santa Vittoria è un paese che va gustato partendo dal basso, dalla porta con la grande torre dell'orologio. Si lascia la macchina e si percorrono a piedi le vie di pietra e selciato. Si percorre la salita, godendo dei bellissimi scorci ad ogni angolo. Piante fiorite, giardini curati, un fico che spunta da un muro di cinta. I colori dell'autunno che macchiano di arancione e rosso gli antichi mattoni delle case. Dai portoni socchiusi escono gli odori del pranzo. Il sugo lasciato a bollire tutta la notte, la pasta fatta a mano, il pollo arrosto o il maiale al forno. Sembra di essere tornati bambini in un luogo magico e fatato. Gli odori escono sulla strada e ti colpiscono fin quasi a commuoverti. Contemporaneamente l'orologio del comune e quello della chiesa battono le 12 e i rintocchi di campane si inseguono potenti per tutto il circondario. Dall'alto della rupe vedi il panorama. La cornice dei monti in lontananza è spettacolare, lascia senza fiato. Incontri qualche coppia giovane o qualche anziano che si attarda dopo la messa.
Sembra una scena descritta da Leopardi ma senza il suo pessimismo.
Il sole è alto e caldo sulla pelle. I ricordi tornano velocemente alla mente. Sorrido e continuo a camminare.


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

CIOE' SEI VENUTO A SANTA VITTORIA SENZA AVVISARE I TUOI AMICI SCOUT??? AVREMMO APERTO PER TE LE PORTE DI IMPROBABILI E SCONOSCIUTI MONUMENTI E DI FANTOMATICI SCRIGNI NASCOSTI!!!
SARA' PER LA PROSSIMA!!!
CIAAOO
BERNARDO

raffaele ha detto...

E' stata un'idea improvvisa sulla strada per Montefalcone, il paese dei miei nonni. Prometto che la prossima volta vi avviso, anche perché sareste una guida perfetta per la mia curiosità e sono sicuro che mi mostrerete luoghi ancora più belli di quelli che sono riuscito a trovare da solo!

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