Uno dei canti della festa di San Martino
Ieri è stato San Martino, come ci hanno ricordato i nostri amici di Cambiandostrada con un bellissimo post. E siccome per noi contadini marchigiani si tratta di una festa significativa, non possiamo esimerci dal raccontare la nostra storia.
E' il giorno in cui si aprono le botti e si assaggia il vino nuovo e si festeggia con gli amici e i parenti.
Assaggiare il vino nuovo (badate bene, non il novello che è tutta un'altra cosa) è sempre una grande scommessa perché negli anni passati spesso da esso dipendevano le finanze di una casa. Quando il baratto era l'economia più significativa (stiamo parlando di 50 anni fa, non secoli addietro), avere un buon vino significava potersi permettere scambi più vantaggiosi, oltre che una ricchezza per la famiglia. Per questo invitare gli amici nell'aia per la festa di San Martino era un piacere, una gioia, un onore ed un momento importante dell'anno. Accanto al vino non mancano le caldarroste, cioè i marroni arrostiti sul fuoco, e qualche piatto tradizionale come ad esempio la pecora in callara (una ricetta di stufato di pecora molto tradizionale delle nostre zone e dell'Abruzzo).
E ieri, nel pieno rispetto delle tradizioni, siamo andati alla festa di San Martino organizzata dai nostri amici della cantina Aurora di cui abbiamo già parlato su questo blog. Ad accoglierci, oltre agli ospitali proprietari, abbiamo trovato un nutrito gruppo di persone affaccendati in mille modi.
Ci siamo scaldati al fuoco accesso all'esterno dove venivano arrostite le castagne, abbiamo mangiato la pecora in callara prendendola direttamente dal suo calderone, abbiamo chiacchierato e conosciuto molte persone, assaggiando contemporaneamente i vini nuovi della cantina, il sangiovese e il montepulciano. Anche noi abbiamo contribuito alla festa, proprio come si faceva ai vecchi tempi, con una bottiglia di vino cotto e una crostata di mele cotogne, finita in men che non si dica.
Poi è arrivata anche la musica e con pochi strumenti è nato subito un bel clima allegro e goliardico. Fra canti tradizionali, qualche osteria e mille risate la serata è andata avanti fino a notte fonda.
Un bel modo per festeggiare un'antica tradizione che nelle campagne marchigiane è ancora molto viva e lontana dal chiasso e dai ritmi di una città.
Dal prossimo anno, anche qui al Nascondiglio, proveremo ad organizzare un momento di festa così intenso e importante.
Siete tutti invitati!!!
2 commenti:
ssississi organizzate, noi ci prenotiamo!
Ho corretto il nostro post.. ebbene sì, avevo confuso il vino novello, con il vino nuovo! ;-)
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