domenica 2 gennaio 2011

La torta di grano saraceno e i grandi amici

Era una giornata tranquilla di metà novembre quando Marta e Ale di Cambiandostrada mi mandano una mail per propormi questo concorso.
'E' semplicissimo' dicono per convincermi, ci divertiremo, penso io.
Di cosa si tratta? E' necessario conoscere un amico/a nel mondo dei blogger, scegliere una ricetta importante per entrambi e pubblicarla sul blog. La coppia migliore viene premiata con un fantastico KitchenAid rosso fiammante!

Facile fino a questo punto. Perché con degli amici come Ale e Marta le ricette sono decine, centinaia, migliaia. Non perché cuciniamo 24 ore su 24 ma perché i sapori delle vere amicizie si rincorrono spesso con i sapori del palato. Così abbiamo cercato nella memoria.
Qualche piatto creato ad un campo scout? No, mancano ingredienti fondamentali come una tenda, il sudore, un fuoco approssimativo e soprattutto la cenere che vola nel piatto (quando poi il piatto non cade a terra).
Le olive all'ascolana, patrimonio culinario dell'umanità intera e della nostra città? No, io sono contrario alla divulgazione della vera ricetta.
E' andata avanti così per un pezzo, a cercare la ricetta adatta... poi c'è stato un ricordo ed un sapore che sono riemersi alla memoria.
Sono passati anni. Ma non passa mese che io non vada a rivedere su internet questo posto (clicca qui se vuoi vederlo anche tu). Un paradiso fra le montagne del Trentino. La storia di un ragazzo che, facendosi aiutare dalla famiglia, ha rimesso in funzione una vecchia baita comunale, rendendola una malga per il pascolo delle sue mucche e un rifugio accogliente ed amorevole per chi si vuole avventurare fin lassù. Pochi letti, bagno in comune, l'energia elettrica che termina alle 21.
Il cuore e la simpatia di persone vere e vive. Ricordo la stufa nella sala centrale. Ricordo l'alba ed il tramonto sulle montagne. Ricordo il formaggio, l'odore dentro la stalla, il colore dell'erba. Ricordo le persone con cui ho condiviso questi momenti e quelle che ho conosciuto lì.

Ricordo il cibo, il latte, lo yogurt, i frutti di bosco. E ricordo la più buona delle torte buone: quella di grano saraceno. Semplice, ricca e povera allo stesso tempo, gustosa ed antica, lontana dai sapori di plastica delle merendine industriali. Ricca di storia e tradizione.

Se vuoi la ricetta e il resto della storia, clicca su ulteriori informazioni e continua a leggere!



Se avete avuto la pazienza di arrivare fin qui, ecco a voi la ricetta di questa delizia, preceduta da qualche consiglio e seguita dalla seconda parte del racconto.

Ecco il consiglio: mentre lavorate sulla ricetta che ne dite di un po' di musica? Io ho appena scoperto il gruppo dei Jolly Boy, che suonano musica Mento e provengono dalla Giamaica. Provate a vedere un video cliccando qui e se vi piacciono...

torta di grano saraceno, raffa's cut
ingredienti:
200 gr di farina di grano saraceno
200 gr burro morbido
150 gr zucchero bianco
50 gr zucchero di canna
80 gr noci brasiliane
120 gr nocciole
5 uova
1 cucchiaio di lievito

guarnizione:
confettura di frutti di bosco rossi

gli ingredienti

Ecco come si procede. Accendete il forno a 180°. In una terrina lavorate il burro morbido con lo zucchero di canna e metà di quello bianco. Quando sarà spumoso, aggiungete le noci e le nocciole tritate molto finemente. Aggiungete quindi la farina di grano saraceno e i rossi d'uovo uno alla volta a fungere da legante. Da ultimo unite il lievito. Se l'impasto ottenuto dovesse essere troppo denso, potete renderlo più morbido con un goccio di latte.

l'impasto morbido come una crema di burro, prima dell'aggiunta dei bianchi d'uovo

A parte montate a neve ben ferma i bianchi d'uovo con lo zucchero rimanente ed un pizzico di sale.

i bianchi d'uovo montati a neve ferma

Unite l'impasto con il bianco d'uovo con delicatezza, ottenendo una spumosità del composto.

l'impasto finale nello stampo di cottura

Mettete in uno stampo e cuocete in forno per 45 minuti circa.
Quando la torta sarà fredda, spaccarla a metà ed aggiungere uno strato di marmellata.

la farcitura con la marmellata


la torta di grano saraceno pronta per essere tagliata



Servire e mangiare...

Se conoscete la ricetta, avrete notato qualche cambiamento (ad esempio le noci brasiliane e lo zucchero di canna) che non sono proprio caratteristiche del Trentino. Beh, qualche cambiamento dovevo pur sperimentarlo, no?


Ed ecco infine la seconda parte della storia.

Ho un ricordo in particolare di questa torta. La serata di Ferragosto, dopo una giornata intensa e stancante per tutti. All'ora di pranzo la baita si era riempita di decine di curiosi che erano venuti a vedere come si fa il formaggio. Persone per lo più che non avevano mai visto un animale da vicino se non cani e gatti da appartamento. Donne in pelliccia e uomini con il rolex al polso e catenoni d'oro al collo, saliti con delle macchine di grandezze improponibili e dai rumori assordanti. I ragazzi della malga avevano servito decine di pasti caldi, spiegato come si produce il formaggio, risposto a domande imbarazzanti (una signora armata di lifting e cerone aveva chiesto se per prendere il caglio dallo stomaco dei vitelli, questi  venissero anestetizzati), pulito le sporcizie che solamente un popolo incivile può lasciare al suo passaggio. 
Ma a fine giornata, nella stube della malga, era partito un piccolo concerto con una chitarra e la fisarmonica. Una festicciola per chi era rimasto, per quei pochi che avevano il privilegio di vedere il tramonto e l'alba a 2000 metri.  Le musiche della montagna, i canti che ci hanno accompagnato crescendo. De Gregori, De Andrè, Guccini... 
La stanchezza di chi lavora per te quando sei in vacanza, ed insieme l'allegria di chi condivide le belle cose con gli sconosciuti.
Il dolce che ci avevano servito poco prima e che avrei rimangiato ancora, ed ancora, ed ancora. Proprio quella torta di grano saraceno che la madre faceva ogni giorno in cucina. La decorazione con la panna del latte delle proprie mucche, quelle che facevano alzare il pastore alle 4 della mattina per il pascolo. Il sapore dei frutti di bosco di quelle montagne. 
Un sapore antico, un'emozione forte.
Perché è bello poter ricordare attraverso i sensi. Un odore, un sapore, un colore o un insieme di colori. Ed è ancora più bello condividere il proprio ricordo con gli amici. E sentire nelle orecchie la musica di quella notte mentre assaggi un pezzo della tua torta appena sfornata.




6 commenti:

genny ha detto...

Non ci credo che abbiate partecipato.. Noi siamo stati da voi... Anni fa...insieme ad altri 'matti' per un concerto di Daniele silvestri!:) chissà se vi ricordate di noi!:)

raffaele ha detto...

WOW!!!!
poi dicono che le coincidenze non esistono!!!!
Certo che mi ricordo di voi, del concerto di Daniele (rivisto anche l'anno dopo), della chitarra che suonava solo le sue canzoni, del fatto che dopo il concerto ho potuto salutare daniele solo grazie a voi, delle rane on the road... insomma ricordo proprio tutto!

Ed in ogni caso, adesso sono ancora più contento di partecipare, come quando si riannodano fili del passato che non sapevi di avere a portata di mano!

ps. il concorso è una figata!

biancifiore ha detto...

che bel racconto! e che nostalgia del trentino e delle malghe!!!

genny ha detto...

si ti ricordi tutto:D guarda, quando ho visto il link non ci credevo:D quanti ricordi legati a quell'estate..e che bella è offida!:D

Stefania Oliveri ha detto...

Io non vi conoscevo e vi conosco proprio grazie a questo post!
A proposito ottima la torta naturalemnte gluten free e questa versione non l'ho mai provata!!!

raffaele ha detto...

@biancifiore: non mi parlare di nostalgia.. io in quella malga ci vivrei, pure d'inverno quando tutti scendono a valle ed il posto è irraggiungibile!

@Genny: quanti ricordi anche per me... e che musica!

@fantasie: hai ragione, mi sono dimenticato di scrivere che il grano saraceno non è in realtà un cereale e che quindi è privo di glutine.. ed intanto benvenuta e buon anno!

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