mercoledì 27 ottobre 2010

Timpani & Tempura - Dimmi cosa mangi... di Rossa di Sera

spaghetti mangiati con le mani... che delizia!

Il cibo di strada è un ricordo delizioso, legato come molti altri all'infanzia. Sicuramente fa parte da secoli della nostra tradizione e della nostra cultura, e riesce ancora oggi ad emozionarci.
Agli angoli delle strade, se siamo ancora fortunati, riusciamo a sentire gli odori di qualcosa che ci porta indietro nel tempo e che ci fa venire l'acquolina in bocca. Ogni odore ha un suo significato e risveglia un piacere, magari lo associamo perfino ad una stagione precisa o ad un orario della giornata. 
Le castagne sono l'odore dell'arrivo dell'autunno; le noccioline mi ricordano le feste patronali, le persone accalcate; l'estate é l'arrivo del cocomero (che non ha odore...); la porchetta o il pesce fritto è il giorno del mercato; l'odore di prodotti da forno è l'inevitabile fame della notte fonda e la fila davanti alla pasticceria che sta riempiendo i cornetti. E non si può dimenticare l'odore delle olive fritte all'ascolana.

Per partecipare al concorso di Rossa di Sera, però, voglio parlarvi di un viaggio a Napoli, fatto con il master di scienze gastronomiche di Slowfood.
Napoli è una città affascinante, ma che conosco davvero poco e nella quale non troverei la via d'uscita se non accompagnato. Nel girovagare con i ragazzi dell'università, sono incappato in un posto affascinante, di cui porto con me sensazioni, parole ed odori davvero entusiasmanti.
Un piccolo locale, nella zona centrale (credo), dallo strano nome 'Timpani e Tempura'.
E' un luogo di tradizione e di vitalità allo stesso tempo. I timpani sono infatti quelle paste complesse e ricchissime di ingredienti che nascono in Abruzzo, ma che sono presenti in tutto il sud Italia. E la tempura è un tipo di fritto molto leggero che ci arriva dal Giappone ma che, secondo il proprietario Antonio, è di origine europea.
Così si presenta Antonio, con la sua verve, la sua passione per il cibo e la sua cultura per la vita, per la ricerca del piacere del mangiare. Fa pochi piatti e tutti legati alla tradizione e all'innovazione. In un piccolissimo locale, noi 20 eravamo tutti stretti, serve quello che si mangiava nei rioni di napoli più di un secolo fa. E lo fa con la maestria e capacità che hanno solamente i grandissimi maestri. 
Lì ho visto il cuore di Napoli, fatto di pomodorini quasi introvabili, formaggi eccellenti, zuppe gustose e spaghetti cacio e pepe mangiati direttamente con le mani, proprio alla maniera dell'800 quando i pastai avevano delle piccole baracche su ruote e giravano la città per vendere il loro cibo ai viandanti.
Timpani e Tempura proprio questo offre: il cibo veloce, da mangiare in piedi (nel locale non ci sono sedie se non ricordo male), ma allo stesso tempo da gustare con una sferzata di sapore buonissimo e intenso. Una ricarica per il pranzo, oppure una idea gustosa per la cena. Cibo di strada, ma non per questo, meno che buonissimo.



Questo post è per il concorso di Rossa di Sera, cliccate sull'immagine sopra per saperne di più!

1 commento:

Giulia ha detto...

Raffaele, grazie per il bellissimo racconto, ne ho sentito parlare, di questo posto, ma nel mio ultimo viaggio non ci ero passata..
Un abbraccio, a presto!

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