Nei miei pomeriggi estivi il momento della merenda era spesso rappresentato da una fetta di pane fresco con olio e sale. Era un piacere atteso molto a lungo e che veniva ricompensato ampiamente dai sapori di uno spuntino così semplice e salutare. Allo stesso modo ricordo quando in novembre accompagnavo mio nonno, dopo una giornata di lavoro, al frantoio. I quintali di olive venivano trasformati sotto i miei occhi in olio. La molitura, le vecchie presse meccaniche a pistoni, il fluido verde come lo smeraldo che veniva raccolto nei bidoni d'acciaio. La soddisfazione dopo una giornata di lavoro, il carico prezioso appoggiato nel portabagagli e assicurato con corde e giornali. Le chiacchiere fra contadini, i conti fatti per capire la resa del prodotto, l'attesa talvolta estenuante.
Adesso che sono cresciuto conosco anche il lavoro che c'è dietro l'olio. La cura per delle piante che devono essere guidate e governate, ma anche rispettate ed amate.
L'ulivo è un legno prezioso, cresce lentamente ed ogni anno da molti frutti. Però è necessario potarlo, comprendere quali sono i tagli necessari, le pulizie dei piccoli rami e di quelli più grandi. E' necessario concimare le piante, sperare in una buona pioggia al momento giusto.
L'impollinatura, la protezione dalla mosca e la raccolta devono svolgersi tutti al momento più giusto poiché da questi particolari si decide la qualità del prodotto finale.
Solamente dopo un anno di duro lavoro si può tornare a vedere quel liquido dal colore di smeraldo che esce dai frutti e riempie i contenitori in acciaio.
Un olio racconta molto del suo produttore e della passione che mette nel suo lavoro. L'olio è un regalo che impreziosisce in nostri piatti, migliora la nostra dieta, aiuta il nostro organismo. Un regalo della natura e della passione che racconta una storia di millenni in un semplice cucchiaio. Un gesto quotidiano che ha in sè migliaia di significati e di storie.
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