domenica 29 novembre 2009

Italia - Samoa



Oggi parliamo di altro. Si tratta di un'idea e insieme di uno sport. Erano anni che non andavo allo stadio, circa 20. Non sono mai stato un grande appassionato di sport praticato da altri. Da italiano anomalo non ho una squadra del cuore e non faccio nemmeno il tifo per un giocatore. Non conosco le statistiche, gli arbitri, non ho mai avuto un poster di Baggio in camera. Mi emoziono quando sento l'inno nazionale e guardo le partite dei mondiali, ma la mia passione per il calcio finisce lì.
Ieri però sono tornato allo stadio poiché ad Ascoli giocava la nazionale di Rugby italiana contro quella del Samoa. A dir la verità conosco a malapena le regole del gioco e molti chiarimenti li ho dovuti cercare sul 'libretto di istruzioni' che era stato distribuito o chiedendo ai vicini più esperti.
La bellezza della giornata però è stata nel silenzio. Un silenzio ordinato e composto, civile ed attento. Il silenzio durante le azioni delle squadre, un silenzio che sottolineava l'importanza del momento, la grandezza delle gesta di quegli uomini pronti alla lotta ed al rispetto, che si affrontano a mani nude e con tutto il corpo non risparmiando forze e potenza.
Il rispetto dell'avversario anche in un gioco così fisico. Le regole che esaltano la partita e non la fermano. Il terzo tempo, il momento per abbracciarsi, condividere i dolori, la gioia e la tristezza. In quest'occasione anche il momento per fare beneficenza con la vendita delle maglie.
Il Rugby, un gioco per teppisti giocato da gentiluomini, come hanno scritto qualche settimana fa sul blog 'cambiandostrada'.
E noi aggiungiamo che è uno sport che induce anche lo spettatore ad essere un gentiluomo.
Nel video, il momento (molto emozionante) in cui tutto lo stadio cantava assieme l'inno italiano a squarciagola.

2 commenti:

Marta ha detto...

Stavo aspettando questo post! ;-) Sono felice che sia stata anche per te un'esperienza di sport vero, e poi... tu li hai anche visti vincere!!

raffaele ha detto...

Visti sono parole grosse... diciamo che dalla distanza a cui stavo li ho intravisti, ma mi sono ugualmente emozionato dello spettacolo!
E magari significa anche che porto fortuna... il prossimo anno li seguo durante tutto il torneo delle nazioni! :)

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