giovedì 12 maggio 2011

Sbirugliando fra le fronde*

Stavo spulciando un ritaglio di giornale preso dal mensile di Slow Food in una giornata di quiete relativa qui al Nascondiglio.
I lavori della campagna ci hanno regalato un breve periodo di sosta in cui possiamo dedicarci ad altro ed ecco che il tema affrontato mi sembra dei più adatti per parlarne qui sul blog.

A pagina 106 dell'ultimo numero il titolo è: 'Generazione T(erra)'. L'argomento è semplice: si parla dei giovani che tornano alla terra con una nuova ottica, quella del rispetto per essa e di un contatto diretto con il pubblico, contatto che serve prevalentemente a far conoscere le problematiche e la cultura dei contadini.
Alcuni giovani agricoltori parlano di se stessi e delle proprie scelte, della voglia di innovare tornando spesso all'antico.
Gli spunti proposti mi hanno dato da pensare. E ricordare i motivi iniziali di questa mia scelta. E' vero che il fine ultimo è quello di produrre un vino ottimo (il migliore possibile), ma il mezzo è altrettanto importante. In questi anni ho imparato molto dalla natura. La sua relativa lentezza, il suo metterti alla prova, la sua richiesta di fare le cose sempre al meglio.
La vigna non ti chiede fretta e tantomeno sciatteria. Il mondo che gli ruota attorno è spesso pieno di inganni, di mezze verità, di poca collaborazione. Ma quando fai le cose al meglio, ottieni sempre delle belle soddisfazioni. Veder nascere e crescere le piante, imparare a trattarle con rispetto, trarne il giusto frutto per un prodotto d'eccellenza non è semplice e mentirei se dicessi che è stato un percorso in discesa.
Ma ora che il vino è nelle botti e che presto uscirà un nostro vino in bottiglia, le soddisfazioni sono davvero molte.
Non è certo il tempo di tirare i remi in barca, anzi sono certo che le sfide saranno tantissime già dall'immediato futuro. Ma sento di poter condividere con quei ragazzi una bella soddisfazione, quella di essere tornato a produrre qualcosa di 'buono, pulito e giusto' come dice Petrini (fondatore di Slow Food). -Questo articolo mi ha fatto sentire a maggior ragione una parte di una comunità che cresce e che vuole ricordare a tutti quanto siamo legati alla natura e quanto da essa dipendiamo.

Pensiamoci.


*verso tratto dal programma 610 di radio2 che vi suggeriamo caldamente di ascoltare, Tutti i giorni alle 17.00.

1 commento:

raffaele ha detto...

Trovo adesso su Facebook questa citazione di un amico e la pubblico qui, come chiusa del post... mi sembrava particolarmente in tema.

« Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.»
Bernardo di Chiaravalle

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