domenica 10 aprile 2011

La versione di Bacco - Capitolo 8 -La ricompensa

il gregge

Il seguente testo è stato trascritto dal diario personale di Bacco, Flat Coat Retriver di professione.
'Ragazzi' iniziai a dire con un filo di voce appena arrivato nel mezzo del gregge di Che, Sti e Fi. 'Ecco il vostro collare, quello della Rosa'
I tre mi guardarono stupefatti. Avevano gli occhi fuori dalle orbite e non riuscivano nemmeno ad articolare un solo suono nella loro solita lingua. Così, prima che si potessero riprendere, iniziai a raccontare tutta la storia, più o meno fedelmente a come era accaduta. Solo che io ero un po' più eroico ed invece di qualche gattino c'erano protagonisti una decina di tigri siberiane. Ma il mio eroismo era ugualmente intatto. 
Parlai per qualche minuto e l'unico rumore che si sentiva era quello del mio discorso. Persino le pecore, solitamente molto rumorose con i loro continui belati stonati, si erano zittite e si avvicinavano sempre di più ad ascoltare le mie mirabolanti imprese. Sulla scia dell'attenzione raccontai qualcosa anche dell'osso di Cerbero e delle uova appena calde, le altre avventure di quella giornata.
Certo, avevo romanzato un po' la storia, ma sapete come va in questi casi.
Alla fine alcune pecore piangevano, altre avevano smesso di respirare e nessuna brucava più. Un paio di loro mi si avvicinarono per carezzarmi con le loro zampe pelose e mi dichiararono eroe dell'anno a nome di tutto il gregge. 
Furono loro a darmi l'indicazione. Non i miei amici Che, Sti e Fi, ma proprio queste morbide e soffici creature.
Fu la più anziana a parlare. Indossò per l'occasione un paio di curiosi occhialetti che si reggevano sul naso senza stanghette.
'Vieni cucciolo nero' mi disse. 'Sappiamo che vai cercando la Fagianecora, ed oggi hai dimostrato di saperla conquistare. Va nel luogo pieno di piccoli cuccioli d'uomo, e supera l'ultimo verde recinto. Sfuggi ai vecchi con il lungo bastone e attento alle macchine che si muovono improvvise, con grande rumore. Oltre il luogo ove trovare acqua, a dieci metri nella direzione del grande alberogabinetto, lì troverai, nel folto dell'erba, l'ultima delle fagianecore. Ma fa in fretta. E' un animale che scompare in fretta ed è molto spaventato dai cuccioli d'uomo. Sappiamo che stamattina era ancora lì, ma non puoi perdere tempo.'



Così mi misi nuovamente a correre. Arrivai al recinto degli umani, sfuggii a due vecchi goffi con bastone, alle macchine che scattano e quelle che cigolano, poi in fretta puntai il grande alberogabinetto. E mi fermai per i bisogni. Ripresi la marcia e nel folto dell'erba ritrovai la fagianecora colorata. La presi in bocca ed iniziai a scappare. I vecchi con i bastoni mi inseguivano e pure i bambini. La fagianecora nella mia bocca fischiava e gemeva, impaurita da tutto quel trambusto.
Io la portai in salvo, con le ultime forze di quella mattinata e tornai a casa, in ritardo ma esausto e contento di tutto quello che ero riuscito a fare. Mentre stavo per stendermi meritatamente sul prato per riposare, vidi Raffaele che si avvicinava, di ritorno dalla campagna.
'Ciao Bacco', disse, 'ma questo dove lo hai rubato, questa volta? E che razza di porcheria colorata è?'
Ecco, lo sapevo, gli umani non capiranno mai il vero gusto dell'avventura!
Tratto dal diario orale del nostro cane Bacco. Per il momento la storia finisce qui, ma se vi è piaciuta scrivetelo, ci saranno altre puntate!

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...