Alba invernale al Nascondiglio di Bacco |
Il seguente testo è stato trascritto dal diario personale di Bacco, Flat Coat Retriver di professione.
Ah, che bella l'alba!
Le giornate si stanno allungando. Di preciso non so nemmeno cosa voglia dire, ma vedo che c'è più luce e mi sento addosso una forte carica e tutte e quattro le zampe hanno voglia di correre.
Appena vendo un po' di sole entrare dalla finestra, gli odori si fanno più forti e mi sveglio. Allora salto sul letto e lecco la faccia del mio padrone Dwight. Di solito si sveglia e mi apre la porta. Se vedo che ha sonno, comincio a lamentarmi finché non fa quello che voglio.
Appena la porta si schiude scappo fuori ed inizio a correre. Aspetta, solo una piccola pausa per una pisciatina. Lo so, queste sono parole che non si dovrebbero scrivere, ma io sono un cane.
Poi riprendo a correre. I muscoli si flettono, l'aria è fresca, quasi fredda. Le orecchie ballonzolano sulla testa, il terreno è morbido. Seconda pausa, questa volta c'è una pianta di ulivo che ho sempre usato come gabinetto. Poi riprendo di slancio. Supero i campi di carciofi, il vigneto vecchio, la chiesa e la casa in costruzione, poi ancora vigneti, case e uliveti.
Finalmente arrivo. Abbaio al cane giallo sempre dietro le sbarre e trovo i miei vecchi amici. Radetzky, il vecchio pastore tedesco e Al, il bastardino piccolo ma pericolosissimo.
Li saluto scodinzolando così forte che muovo tutto il posteriore e faccio aria. Rad (lo chiamiamo così) alza stancamente le orecchie e mi guarda con il solito affetto. Al fa un paio di giri attorno a me e ci annusiamo. Usa un'acqua di colonia un po' scadente ma non glielo faccio notare, è un tipo permaloso. Facciamo pipì in giro, così tanto per fare. Rad è vecchio e ci mette un secolo ad innaffiare una pianta e qualche volta sbaglia pure il bersaglio.
Ancora un po' e ci mettiamo a parlare, come fanno gli umani al bar. L'argomento è sempre lo stesso. Io cerco una cagnolina con cui sistemarmi, ma ultimamente non se ne trovano. Rad mi dice di andarci piano e di ricordare come è finita con quella della casa di fronte, che adesso c'è un pulcioso che dice in giro di essere mio figlio.
Io scuoto la testa e Al dice che devo prendere le mie responsabilità. 'Grattati le tue pulci', gli rispondo ma lui non capisce e inizia a ringhiare offeso.
'Ok ragazzi', faccio per alleggerire la tensione, 'andiamo a divertirci!'. Trotterelliamo tutti e tre verso la stalla delle mucche.
Non potete immaginare che buon odore arrivi da lì. Un profumo inebriante di muschiato e di vita di campagna. Ogni giorno ci passiamo almeno un'oretta a fare i fanghi e subito dopo il pelo è liscio e profumato come dopo un bagno nel latte di capra. Dovreste provarlo anche voi!
tratto dal diario orale del nostro cane Bacco. Prossimamente, se ne avrà voglia, altre puntate!
* Eventuali errori sono dovuti alla mia poca pratica con il linguaggio dei cani
3 commenti:
ADORO. :-)
aaah, vita da cani! corse e chiacchierate ... ci metterei la firma!
E questa è solamente la prima puntata, vedrete quante ne combina nelle prossime!
Altro che chiacchiere e corse, Bacco ha una vita avventurose che nemmeno io immaginavo!!!
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